Biografia di Gianni Bencino
Gianni Bencino nasce a Milano il 27 agosto 1970 e cresce a Verona fino ai ventun anni. Al termine degli studi scolastici e universitari intraprende la carriera giornalistica, lavorando per alcuni anni nel mondo dell’informazione.
Intorno ai trent’anni sceglie di lasciare le certezze per intraprendere un lungo periodo di viaggi nei Paesi dell’Oriente. Un’esperienza avventurosa, fatta di attraversamenti di culture diverse e di incontri con dottrine religiose e filosofie orientali, che osserva e vive con curiosità profonda. Ogni tappa, ogni emozione e ogni riflessione vengono fissate su quaderni che diventano veri e propri diari di viaggio, testimonianze di un percorso tanto esteriore quanto interiore.
Rientrato in Italia dopo anni di peregrinazioni, vince un concorso pubblico e inizia a lavorare per lo Stato. Oggi continua a svolgere questa attività, senza rinunciare alla sua vocazione di scrittore e alla collaborazione come freelance, sotto pseudonimo, per una rivista.
Ha scritto diversi libri rimasti inediti, ispirati ai quaderni e ai diari di viaggio compilati durante gli anni trascorsi in Oriente. Opere che raccontano incontri, rapporti interpersonali e momenti di intensa condivisione con persone di culture e spiritualità lontane dal mondo a lui conosciuto, dalle quali ha tratto profondi insegnamenti sul modo di vivere e di guardare oltre la vita. Tutto questo percorso ha trovato compimento nella pubblicazione de “La storia di Simon Terranova – L’uomo che ascolta la terra”, pensato come il primo di una possibile serie di opere nate dal suo lungo soggiorno in Oriente. In quei luoghi ha appreso e riscoperto la forza dei cinque sensi dell’uomo, facendone il filo conduttore di un cammino interiore che lo ha condotto a un profondo equilibrio spirituale. Un viaggio che, passo dopo passo, invita il lettore a riscoprire il valore e l’armonia di ciò che ci circonda.
Le sue storie nascono dall’incontro tra esperienza vissuta e immaginazione, tra osservazione del mondo e ascolto profondo di sé. Attivano quei recettori di percezione che vanno oltre la razionalità, capaci di aprire varchi verso dimensioni intime e sorprendenti, e di far vibrare corde emotive che restano a lungo nella memoria del lettore.
L'amore per l'ascolto dei dettagli
Nei suoi viaggi reali e interiori, Gianni ha imparato che ogni incontro, luogo o frammento di vita può diventare una storia. Ama osservare i dettagli che spesso sfuggono allo sguardo comune: un gesto, un odore, il ritmo di un silenzio. Nella sua scrittura cerca l’essenzialità, ma senza rinunciare alla profondità emotiva. Le sue pagine sono popolate da personaggi che non gridano, ma sussurrano; voci che accompagnano il lettore dentro paesaggi tanto concreti quanto onirici. La natura, presenza costante nei suoi racconti, non è mai solo sfondo, ma interlocutrice silenziosa e complice discreta. Per lui, scrivere non è solo raccontare, ma creare spazi di incontro tra autore e lettore, luoghi dove le parole diventano esperienze da vivere, più che semplici righe da leggere.
Il senso del mio scrivere
Scrivere, per me, significa cercare un filo che unisca ciò che viviamo a ciò che sentiamo. È un modo per dare forma a emozioni, ricordi e intuizioni, e trasformarli in storie capaci di parlare a chi legge. Ogni parola è scelta per aprire uno spiraglio, un varco che porti oltre il quotidiano, verso un luogo dove la memoria, la natura e l’essenza umana si incontrano.
Gianni

